lunedì 22 febbraio 2010

Fastosa semplicità


La seta declinata nel lamè e nel velluto: consistenze, lucentezze, percezioni tattili che riconducono alla sontuasotà dei vestiti da gran sera, qui nella forma semplicissima di un abito formato da un corpetto smanicato aderentissimo, che strizza il busto esaltandone le forme grazie ai riflessi dorati;  ed una gonna svasata e ariosa, che si muove in modo composto grazie allo spessore del velluto e al peso delle piombature nell'orlo. Il rigore delle forme è spezzato dalla leziosità dell'attaccatura del corpetto alla gonna, che ricorda la corolla di un fiore, citazione fiabesca. La scollatura poco pronunciata, curvilinea sul davanti, forma una v sul retro.
La lucentezza riflettente del lamè si contrappone all'opacità cangiante del velluto, i colori - oro e verde - sono eleganti e celebrativi.
Sempre G. Baruffaldi la sartoria, con una peculiarità: in questo caso si tratta di un "modello".








A me l'onore di indossare di nuovo questo splendido abito, dopo mia nonna, che ne fu la committente. 
Poichè la forma semplice smorza la ricchezza dei tessuti, un filo di perle ed il bracciale in parure non risultano eccessivi.  Si accorda con l'aria informale dell'abito, un golfino appoggiato alle spalle, richiamato dal nero delle decolletè di camoscio e della borsetta.



domenica 21 febbraio 2010

Liberty - Grand Hotel Campo dei Fiori


Riordinando alcune fotografie di qualche anno fa archiviate nel mio PC, ho recuperato questa serie di scatti, che immortalano uno dei luoghi più ricchi di fascino che la mia città  - Varese - ospita. Oggi è, ahimè, in disuso e rischia di cadere in rovina.


Il Grand Hotel Campo dei Fiori è l’esempio più rappresentativo della grande stagione del liberty varesino, firmato da Giuseppe Sommaruga. Il Campo dei Fiori divenne a partire dalla fine dell’ ‘800 una rinomata località turistica. Nel 1865 Varese venne collegata a Milano dalla ferrovia, che favorì l’afflusso di visitatori e pellegrini al Sacro Monte, il quale a sua volta nel 1895 fu raggiunto dalla funicolare Varese-Prima Cappella. A partire da quel momento si cominciarono a costruire diverse ville mentre un numero sempre crescente di visitatori giungeva da Milano in treno e proseguiva con le funicolari, che nel 1911 arrivavano quasi in vetta al Monte Tre Croci. Qui, nell’ambito di un ambizioso progetto di valorizzazione turistica ideato all’inizio del XX° secolo, l’architetto principe del liberty, Giuseppe Sommaruga, eresse nel 1907-1912 il grandioso complesso (albergo, ristorante e stazione della funicolare) del Grand Hotel, riuscendo ad adattare il suo progetto all'ambiente montano, rispettandolo e nel contempo trasformandolo profondamente. L’impianto planimetrico dell’edificio (un corpo centrale proteso verso valle e due ali asimmetriche a livelli sfalsati) si qualifica per l’invenzione dei due possenti arconi che reggono la hall, dove compaiono i più peculiari oggetti decorativi del Sommaruga; poco oltre è il corpo del ristorante, raffinato esercizio distributivo di volumi e aperture, tutte giocate in senso panoramico. Oggi il complesso è abbandonato e visibile solo dall’esterno; l’albergo ebbe la sua grande stagione da prima della Grande Guerra fino alla seconda guerra mondiale; cadde in crisi nel dopoguerra e fu chiuso negli anni cinquanta del ‘900.

(dalla guida "Varese e provincia", TCI)


I dettagli architettonici, le forme, i materiali, le finiture, le decorazioni,  rappresentano e riassumono lo splendore dello stile Liberty italiano che, assieme a tutte le manifestazioni dell'Art Nouveau, è uno degli stili i che maggiormente mi hanno appassionata nel corso dei miei studi e che ancora mi appassionano.














La stazione della funicolare





lunedì 15 febbraio 2010

Il vintage esotico - Parte seconda: coccodrillo o alligatore?


 Ecco dettagliata un'altra borsetta in coccodrillo degli anni '50, nera questa volta, e un po' meno pregiata di quella marrone che ho già pubblicato.

Riguardo all'utilizzo di questo pellame nella creazione di borse occorre fare un po' di chiarezza. Innanzitutto, gli alligatori non sono più una razza in via d'estinzione dal 1987, così come stabilito dal U.S. Fish and Wildlife Service. Tuttavia nonostante l'alligatore americano sia salvo,  esistono specie che ancora vanno tutelate, come l'alligatore cinese ed alcune specie di coccodrilli e caimani. Per questo motivo il U.S. Fish and Wildlife Service regolamenta ancora il commercio legale della pelle di alligatore per proteggere le specie in pericolo tramite l'uso di pellami similari o equivalenti. "Se volete salvare un alligatore, comprate una borsa" dice Ruth Elsey, un biologo che opera presso il Rockefeller Wildlife Refuge in Louisiana. Infatti la domanda di prodotti realizzati con pelle di alligatore ha potuto sovvenzionare il reintegro della specie nella maggior parte delle categorie in via di estinzione. 
Uno dei maggiori benefici nel comprare borse con pellami esotici vintage o antiche è,  non solo il fatto di possedere un oggetto unico ed irripetibile, ma anche il valore di "riciclo" di questi bellissimi pellami.


 






Qual è la differenza tra alligatore e coccodrillo?

Molte persone faticano a capire la differenza tra la pelle di alligatore e qualla di coccodrillo. Un attento esame del pellame di coccodrillo dà chiara peercezione delle specie di origine. Laddove ci sono grandi quantità di pellame è più facile capire le differenze, meno facile in piccole piorzioni. Questo è importante dal momento che la qualità della pelle di cccdrillo varia enormemente da specie e specie. Alligatore e coccodrillo sono considerati pellami classici ed hanno alta qualotà e prezzi evevati. Il caimano è un prodotto di qualità inferiore, è più economico e più largamente diffuso.Sebbene il caimano abbia una sua fetta di mercato, una errata o volutamente falsata etichettatura è diventato un problema di cui l'acquirente dev'essere al corrente. Non solo il caimano viene spacciato per coccodrillo o alligatore, o  invertiti coccodrillo e alligatore, ma spesso pellami diversi vengono impoegati nel medesimo manufatto. un tempo assemblare prodotti con un lato di un tipo e un lato di un altro tipo di pellame era di moda, oggi, a causa dei costi di produzione si tende a utilizzare in parte il caimano, magari per parti accessorie come le tracolle,  per contenere i costi dell'uso del solo coccodrillo.
L'elemento più carattteristico e distintivo della pelle di coccodrillo è la cicatrice ombelicale. I disegnatori spesso lasciano questa parte in evidenza nei loro prodotti proprio per fornire una prova di autenticità del pellame. La cicatrice ombelicale ha la forma di una stella allungata con la trama a ragnatela. Triovarlo su una borsa è indice di genuinità del prodotto.


Flessibilità e durablità sono ciò che rende quella di alligatore una pelle classica e di qualità superiore. Mentre alligatore e coccodrillo sono flessibili, il caimano presenta delle pliche ossee sulla pelle, che ne riducono sensibilimente la flessibilità. Quando la pelle di caimano viene piegata si formano delle crepe nelle  squame.


Un altro modo con cui un occhio poco allenato può distinguere la pelle di alligatore è contando le protuberanze sul retro della testa. Alla basedella testa i coccodrilli hanno una trama di protuberanze che è unico per ciascuna specie. L'alligatore ha una trama di 2-2-2 protunberanze, il caimano una trama di 4-4-2 e il coccodrillo 4-2
.Alligatore
Caimano
Coccodrillo
Le squame della panciadi alligatore e coccodrillo sono morbide e pieghevoli. Questa morbidezza unita all'omogeneità della pelle consente alle tinturedi distribuirsi uniformenmente sulla pelle. I depositi ossei nella pelle di caimano non pemettono la distribuzione uniforme della tintura e causano crepe nelle squame delal pancia. Quindi se si notano trame chiazzate nelal tintura, si tratta di caimano.
L'alligatore ha una trama leggermente meno uniforme del coccodrillo con alcune rregolarità nelle squame.

Alligatore

Coccodrillo

Caimano

L'aspetto più distintivo della pelle di coccodrillo è il sistema tegumentario. I coccodrilly hanno dei peli sensibili su ciascuna squama che utilizzano per percepire l'ambiente circostante. Dopo la conciatura la pelle perde questo pelo, ma il poro corrispondente rimane. Un accurato esame del prodotto rivelerà questi pori


domenica 7 febbraio 2010

Una serata a teatro


Non che la mia vita mondana sia intensa come quella che mia nonna faceva nel dopoguerra milanese, quando andava spesso alle prime della Scala e gran ricevimenti, ma così mi immagino vestita per una elegante serata a teatro, con questo suo abito in pesante crêpe di seta, dalla semplice e fasciante linea a tubino arricchita da un corpetto in velluto rosso rubino completamente ricoperto da cascate di perline, scollatura quadrata simmetrica davanti e dietro e spalline anch'esse decorate da applicazioni nere luccicanti. Per tenere ben fermo il reggiseno, all'interno delle spalline sono stati messi degli strategici laccetti. I consueti piombi sono cuciti nell'orlo. Quest'opera d'arte è sempre della sartoria G. Baruffaldi - Milano.







Perfetto completamento di quest'abito sarebbero i pendenti antichi della mamma, ma in assenza di quelli anche dei più semplici pendenti in argento e granati da portare su una pettinatura raccolta e morbida.


 Sempre in argento, granati e marcassite, un ciondolo come  punto luce sulla scollatura.


Per coprire le spalle una stola di velluto e taffetà, che richiama i colori dell'abito. La borsetta è di coccodrillo, sempre degli anni '50


Related Posts with Thumbnails