domenica 17 gennaio 2010

Il colonnello Filippo Zevi ed il suo testamento morale - 1889


Il colonnello Filippo Zevi era il mio trisavolo, nonno di mia nonna. Era un ufficiale dell’esercito, è stato istruttore di Vittorio Emanuele II. 
Fatto abbastanza inconsueto: un ebreo con un grado così alto nell’esercito, e siamo alla fine dell’ottocento. La liberazione degli ebrei a Venezia era avvenuta solo alla fine del 700. In così poco tempo, aveva conquistato una posizione di tale prestigio…
Lui è stato Colonnello nella guerra di Libia e pare che sia stato da laggiù che ha scritto questo testamento…che è un testamento morale, per il suo figlio Dino.
L'anno in cui scrive è il 1889, lo si capisce perchè annuncia al figlio Dino che sta per nascere la seconda sorella, la mia bisnonna Gilda, nata nel 1890. La mia trisavola Pia Grego muore dando alla luce Gilda, e questo testamento sembra quasi presagire quell'evento, vista l'insistenza con cui il Colonnello sottolinea il ruolo che Dino dovrà assumere in famiglia.






«Oggi il mio lunario dà un proverbio buono per Dino e suoi fratelli maschi e femmine: “I ragazzi e i pazzi credono che venti lire non devono mai finire”
Tienlo a mente Dino: Tu dovrai essere il sostegno, l’aiuto della mamma ed anche delle tue sorelle. Probabilmente saranno due e dovrai pensare a dotarle. Non profittar mai dell’amore e delle debolezze della  tua santa mamma. Non essere avaro, ma non sciupare. Chi sciupa il denaro, per solito sciupa anche il corpo e l’anima. Abituati a far carità secondo i tuoi piccoli mezzi; non accumulare esosamente i tuoi risparmi, non dare di più di quello che puoi. Non far debiti e soprattutto se ti cale mostrarmi amore sicchè anche nella tomba ne gioiscano le mie ossa, non sottoscrivere mai cambiali né per te né per altri, non lasciarti mai possedere dall’avidità del denaro e limitati a conservare ed accrescere onestamente il tuo. Chi ti offre qualche mercato basso ed infame coll’allettativa del lucro, respingilo a calci. Fatti forte per poter dare quando occorra questi calci. Guai al debole e al vile. Se non hai coraggio naturale puoi acquistare quello più meritevole della ragione, della forza di volontà. Tuo padre da bimbo aveva paura di dormir solo, da ragazzo rifuggiva dal menar le mani, ed ora si è fatto un uomo non meno coraggioso di un altro e ne ha dato prove. Volere è potere almeno in questo. Rispetta sempre tua madre, pensa che tuo padre riconoscente più che amarla, l’ha adorata. Non ti avvenga mai di abusare della mancanza di tuo padre per farla piangere. Ogni lacrima che tu farai spargere a tua madre, ricordatelo, sarà un ferro rovente che ti perseguiterà fino agli estremi giorni dell’esistenza. Segui la religione dei tuoi padri e porta con orgoglio il pesante fardello del tuo nome di ebreo. Credilo a me che forse ti scrivo sull’orlo della tomba […]»

2 commenti:

  1. Molto interessante questo post.
    Conosco Filippo Zevi di Skira e assomiglia un po' a questo colonnello. E' un suo discendente?
    Mi interessano le genealogie ebraiche, anch'io mi chiamo Sacerdoti come sua nonna ma nella foto della famiglia non ci sono miei parenti, i miei antenati venivano da Modena.
    Conosco anche le sorelle Susanna e Elisabetta Zevi, sono sue parenti?

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    Risposte
    1. Filippo Zevi è il bisnonno di Susanna e Elisabetta Zevi

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