martedì 5 gennaio 2010

Il tubino perfetto




E per uscire...



Il mio tubino perfetto, quello che più di tutti sembra fatto apposta per me, nonostante fosse della nonna, perfetto nella linea, nel taglio, ma anche nel tessuto, non troppo leggero, non troppo pesante.
Nero, di seta cady, ruvida e frusciante, sostenuta ma non troppo rigida, con il punto vita stretto, con la gonna con un piccolo movimento di pinces, e con il corpetto decorato da una fascia di perline ricamate, che sul davanti si alza per culminare sotto al seno in un grazioso fiocco, da cui parte un'arricciatura.
I dettagli d'epoca: nell'orlo della gonna sono inseriti dei piombi che fanno cadere pefettamente l'abito.
All'interno, c'è una cinturina da fissare in vita per impedire che l'abito si muova. Sulla cinturina è cucito il nome della sartoria.






Un po' di storia del tubino (nero),
o "petit robe noir", o "little black dress"


Il più famoso, entrato nella storia del vestire elegante, è quello indossato da Audrey Hepburn, a firma Hubert de Givenchy, nel film “Colazione da Tiffany”. In dicembre del 2006, con donazione dello stesso Givenchy, é stato battuto all’asta da Christies’s a Londra per circa 700 mila euro a favore di una fondazione promossa in India dallo scrittore francese Dominique Lapierre.



Lo inventò Coco Chanel nel 1926, e all'epoca si chiamava petite-robe-noir. Madame dovette subire gli attacchi dei suoi detrattori che la accusavano di aver copiato l’abito di lavoro delle colf di allora, con tanto di colletto e polsini bianchi.

Il tubino nero resiste oltre le mode. Sempre attuale, si ripresenta in passerella variamente interpretato . Comunque sia rivisitato, è l’unico pezzo del guardaroba che può senza timori essere trasferito da una stagione all’altra, perché è l’unico capo che può durare tutta una vita.
E' l'abito delle molte occasioni.

Da portare corto, leggermente sopra il ginocchio, di tessuto opaco, per una importante riunione di lavoro, con una giacca discreta anche fantasia. Le ferree regole dell’eleganza dicono che il nero non può essere indossato prima di mezzogiorno.
Ma l’abito nero che scivola, senza segnare in vita e permette di muoversi senza scomporsi, che rimane perfetto anche dopo lunghe ore a tavolino, è l’ideale se alla fine della giornata ci aspetta un happy hour, una cena elegante, una festa in abito scuro. Basterà una giacca più importante o, se le circostanze lo permettono, un coprispalle di paillettes, un accessorio più adatto, portato in borsetta fin dal mattino, insieme alle scarpe.
Per la sera il tubino può essere lungo. Il più famoso, entrato nella storia del vestire chic, è quello indossato da Audrey Hepburn a firma Hubert de Givenchy nel film “Colazione da Tiffany”. Guanti lunghi, una collana di perle con una vistosa chiusura, piccoli orecchini di perle ai lobi, sono rimasti nella nostra memoria non meno del lungo bocchino per la sigaretta e del fermaglio dello chignon.
Corto o lungo va portato con scarpe con tacchi alti; se lungo, sembrano d’obbligo i sandali. Calze nere più o meno spesse, velate, o anche senza calze, se si opta per il lungo e per i sandali.
Grazie alla sua assoluta semplicità ammette un accessorio vistoso ma, si badi bene uno solo, che “stacca” ed elimina l’impressione minimalista che linea e colore potrebbero lasciare. Una borsa gioiello; una stola coprispalle di un colore anche cangiante; una spilla vistosa, orecchini importanti, una collana, una cintura gioiello. Un accessorio insolito, divertente, magari ripescato nelle botteghe vintage, può sdrammatizzare una mise così classica.
Ma dove sta la sua perennità? Nel nero o nella semplicità?
Se l’eleganza è passare inosservati, l’assoluta semplicità della linea del little black dress compie meravigliosamente questo obiettivo, ci salva dalla tentazione dell’apparire. E’ la linea, più o meno accostata al corpo, che comunque ne segue la morbidezza, a raggiungere la felice possibilità di non enfatizzare i punti critici e di non sacrificare ciò che invece è un dono di madre natura. Insomma, il tubino delinea mirabilmente la silhouette.
E il nero? C’è chi sostiene che il successo del tubino è tutto racchiuso nel fatto che la combinazione di linea e colore, fa apparire tutte più snelle. Ciò è vero.
Ma il nero ha un suo fascino, comunica raffinatezza, eleganza, sobrietà, ma anche autorità e potere. Basta notare che più si sale nell’organizzazione aziendale più l’abito si fa scuro. E’ il colore dei momenti formali, delle serate di gala.
È comunque un colore rassicurante per le donne del nostro tempo, divise tra impegni professionali, familiari e sociali. Dà la sicurezza di essere sempre a posto. Allora linea e colore si coniugano perfettamente per far apparire più eleganti.
Anche se si dice che il nero basta a se stesso, e i puristi dello stile affermano che non va mai accostato ad altro nero, lo si può portare con qualsiasi altro colore senza paura di sbagliare.
Gli accostamenti più trendy per le presenti stagioni? Nero e marrone, nero e blu.
Per il little black dress di sera è però bene azzardare i colori e le luci (i tessuti cangianti, o i gioielli) che illuminano qualche punto dell’abito e del corpo.

In Gran Bretagna attraverso un sondaggio si è rilevato che il 75 per cento delle donne indicano il tubino come il vestito più importante della storia.

5 commenti:

  1. Sono felice di possedere un moderno little black dress: spero che possa diventare un capo da passare alla mia prole femminile.
    Davvero, come ho fatto finora senza.... ;)

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  2. PS- Dimenticavo: tu sei perfetta col tubino perfetto.

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  3. Prima o poi un tubino nell'armadio ci entra ;)

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  4. L'importante e anche entrarci... nel tubino!!! ;)

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  5. Entrare in questo, infatti, era uno degli scopi della mia dieta ;)

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